Scriviamo queste righe pubblicamente in risposta alla lettera pubblica che avete letto durante il funerale di Alfredo.
Siamo offesi e indignati perché crediamo che le vostre parole siano state inopportune in una simile circostanza. Un’offesa alla memoria di Alfredo e all’intelligenza di noi tutti.
Apparentemente la lettura trasmetteva tanta sicurezza e trasparenza, di fatto le vostre parole non dicevano niente.
Assurdo raccontare la dinamica dell’incidente davanti a centinaia di persone sotto shock, come se una descrizione dettagliata dell’accaduto potesse lenire la rabbia o giustificare una morte tanto assurda.
Come è possibile mettere in circolazione una macchina mortale e parlarne definendola “un gioco“?
Era proprio necessario enfatizzare questo aspetto? A giocare con amici? ....ma lui stava lavorando in una macchina complessa come il teatro, luogo in cui si pretende professionalità.
Anche noi sappiamo cosa significhi fare teatro e giocare e non crediamo che siano irresponsabili degli adulti che giocano. Ma se davvero di gioco si è trattato, allora sarebbe stato giusto dire anche che si stava giocando con la vita, che il gioco era mortale e che non tutti i giocatori ne conoscevano bene le regole.
La lettera sembrava più una mossa strategica per discolparvi, un’arringa difensiva gratuita che non ha fatto altro che alimentare in tutti noi l’angoscia , la rabbia e il sospetto.
Ci aspettavamo meno retorica e più umiltà, che non è soltanto tenere il capo chino, ma sentire quando è il momento di tacere e di abbandonare i vizi del mestiere . A cosa serve tanta cultura, sensibilità, fantasia, creatività, comunicazione, visionarietà, quando poi non si è in grado di capire e rispettare il dolore degli altri?
Quanti sospetti e confusione ci hanno purtroppo allontanati dalla consapevolezza della morte di Alfredo, rendendo le cose più difficili.
Non basta che un caro amico sia morto, dobbiamo anche sopportare l’umiliazione di vedere le persone che ci dicono di averlo amato, approfittare del suo funerale per salvaguardarsi .
Noi vi abbiamo scritto...Sappiamo che non cambierà il corso delle cose..ma dovevamo esporre il nostro sentire pieno di dubbi e costernazione nei confronti della posizione che avete assunto leggendo quella lettera.
Il nostro rendere pubblica questa lettera è finalizzato a sollevare il tema della sicurezza negli ambienti artistici , per far si che nulla scivoli via, ma si trasformi in un dibattito .
Gli amici
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