Stretta finale nell’inchiesta francese sulla morte dell’offidano Alfredo Tassi
Non passerà molto tempo per conoscere l’esatta dinamica che ha causato la morte di Alfredo Tassi avvenuta il 5 febbraio scorso in Francia. Il giovane ventenne offidano si trovava a Digione al seguito della Compagnia teatrale “Societas Raffaello Sanzio” di Cesena in qualità di scenografo e tecnico specializzato nella conduzione di macchinari da scena. Proprio mentre stava lavorando ad una di queste macchine, in preparazione dello spettacolo da tenersi la sera stessa, è successo l’imprevisto. Qualcosa ha colpito violentemente Alfredo, frantumandogli il fegato e il rene destro. La morte, correlata all’utilizzo del macchinario scenico, è stata istantanea. All’inizio, si sono sovrapposte diverse ipotesi. Si è parlato di malore, di “macchina difettosa” e ultimamente anche di ”gioco”. Nulla di tutto questo. Si è trattato esclusivamente di incidente sul lavoro e l’autopsia, eseguita dai sanitari francesi, ha accertato che la morte è avvenuta per “emorragia interna causata dalla distruzione del fegato e del rene destro” e che il suo corpo era in “perfetto stato fisico”. Le ultime notizie ci dicono che
Corriere Adriatico / Edizione del 17 febbraio 2009
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