venerdì 27 febbraio 2009

Gli agenti della gendarmeria alla ricerca dei responsabil

Stretta finale nell’inchiesta francese sulla morte dell’offidano Alfredo Tassi

 

 

Non passerà molto tempo per conoscere l’esatta dinamica che ha causato la morte di Alfredo Tassi avvenuta il 5 febbraio scorso in Francia. Il giovane ventenne offidano si trovava a Digione al seguito della Compagnia teatrale “Societas Raffaello Sanzio” di Cesena in qualità di scenografo e tecnico specializzato nella conduzione di macchinari da scena. Proprio mentre stava lavorando ad una di queste macchine, in preparazione dello spettacolo da tenersi la sera stessa, è successo l’imprevisto. Qualcosa ha colpito violentemente Alfredo, frantumandogli il fegato e il rene destro. La morte, correlata all’utilizzo del macchinario scenico, è stata istantanea. All’inizio, si sono sovrapposte diverse ipotesi. Si è parlato di malore, di “macchina difettosa” e ultimamente anche di ”gioco”. Nulla di tutto questo. Si è trattato esclusivamente di incidente sul lavoro e l’autopsia, eseguita dai sanitari francesi, ha accertato che la morte è avvenuta per “emorragia interna causata dalla distruzione del fegato e del rene destro” e che il suo corpo era in “perfetto stato fisico”. Le ultime notizie ci dicono che la Gendarmeria francese sta indagando a tutto campo sulla reale dinamica di come sia avvenuto l’incidente e che è già sulla buona strada nell’individuare le eventuali responsabilità. Per ora, però, sulle indagini si mantiene il più stretto riserbo. Lunedì 9 febbraio, si sono svolti, in Offida, i funerali. Una folla imponente ha fatto ala in piazza del Popolo al passaggio del feretro. Tra le centinaia di persone, oltre ai numerosi amici e conoscenti, c’erano le autorità comunali con il sindaco, i componenti della “Societas Raffaello Sanzio” di Cesena e altri rappresentanti di Compagnie teatrali di tutta Italia che conoscevano il buon lavoro di Alfredo.

 

Corriere Adriatico / Edizione del 17 febbraio 2009

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