Il messaggero marche, martedì 10 2009, di Mauro Marselletti
Nuova versione sull’incidente data dalla compagnia che si trovava in Francia. Offida(AP) – Lacrime e dolore ieri hai funerali di Alfredo Tassi il giovane attore e macchinista morto giovedì scorso in un incidente sul lavoro accaduto al Grand Theatre di Digione. Migliaia le persone presenti al rito funebre accalcate all’interno della Chiesa Collegiata e nella piazza antistante.Commossa la testimonianza dei rappresentanti dell’associazione culturale “7-8 chili”, della quale il giovane faceva parte. Ognuno di essi ( Davide Calvaresi, Ivana Pierantozzi, Valeria Colonnella, e Giovanni, macchinista come Alfredo) lo ha ricordato leggendo alcune frasi prese da vari libri di Rodari, Italo Calvino e Munari che hanno improntato tanti degli spettacoli del gruppo indirizzati soprattutto hai bambini. Davanti alla bara anche un “mascherone” di scena realizzato dallo stesso Alfredo e “il tappeto della felicità” fatto dai bambini. Indicibile lo stazio dei familiari col papà Ido che ha stretto sempre tra le mani una foto del figlio, la mamma Giacinta, la sorella Mariangela e il fratello Amedeo. Presenti al rito anche i rappresentanti di compagnie teatrali di tutta Italia che conoscevano e apprezzavano da anni il lavoro di Alfredo Tassi.
Sconcerto ha creato in molti la lettera letta da una delle componenti della Societas Raffaello Sanzio di Cesena, che presenta una nuova “ versione ” del drammatico incidente. La compagnia ha dichiarato che Alfredo Tassi stava “giocando” insieme al regista con la “famosa” macchina dell’incidente e che la tragedia è riconducibile ad una fatalità. “Una cosa davvero fuori luogo” hanno commentato in tanti anche in rapporto alle prime dichiarazioni vaghe e discordanti fornite sulla morte del giovane che addirittura all’inizio si pensava causata da un malore. “ Qualcuno di noi ha provato addirittura indignazione a sentire questa nuova , insensata versione “dice un amico dello scomparso. Alfredo stava lavorando non giocando. Non si può chiamare gioco una cosa che uccide toccante il ricordo di Giulia Capriotti dell’associazione “ 7-8 chili”. “ Alfredo faceva l’attore e il macchinista da quasi dieci anni. La nostra associazione è nata con lui nel 2005 e sentiremo sempre la sua mancanza e il suo “ tocco” anche se purtroppo dovremmo andare avanti senza di lui. Per noi Alfredo era un fratello, la perdita è indicibile” ora la magistratura francese potrà fare luce su ciò che è veramente successo quel giovedì pomeriggio a Digione. Il feretro è stato riportato in Italia nella notte tra sabato e domenica e dé stato esposto nella chiesa della Madonna Addolorata dove è stato vegliato da centinaia di persone. Per tutta la notte gli amici del giovane non hanno voluto abbandonare la bara per un solo istante. Tutto il paese è sabato in lutto. Domenica è stata sospesa la consueta “domenica degli Amici” e le congreghe che solitamente animano questa festa in segno di lutto hanno scelto di non suonare.